Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina
i tre vulcani della gioia
Si può soffrire ed essere felici? La risposta a questa domanda sta tutta nella storia dei tre fratelli Gravina: Rosaria, Giastin e Cosimo, tre vulcani della gioia. Affetti da una malattia invalidante non si sono mai auto commiserati, né hanno lasciato che altri lo facessero. Hanno sempre cercato la "normalità" e insieme ai loro genitori non hanno mai lasciato che la malattia avesse l’ultima parola.
L’amore di Dio si respira leggendo gli aneddoti di vita quotidiana e osservando le foto che li ritraggono.
Ogni festa a casa Gravina durava più giorni ed era mèta di un vero e proprio pellegrinaggio di amici. Anche la loro morte ‒ chiamata la "nostra festa" ‒ non ha mai lasciato spazio alla disperazione, ma solo alla Resurrezione.
Leggere questo libro è come entrare idealmente nella loro casa e uscirne cambiati, proprio come succedeva a chiunque li andasse a visitare prima che tornassero dal Signore.
Enrico Graziano Giovanni Solinas dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli, ottiene la licenza e il dottorato in Diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense a Roma. Ha conseguito il diploma di postulatore presso la Congregazione delle cause dei santi ed è postulatore di alcune cause di canonizzazione. Dal 2003 svolge l’attività di giudice laico presso il Tribunale ecclesiastico regionale umbro.
Quarta di copertina
Si può soffrire ed essere felici? La risposta a questa domanda sta tutta nella storia dei tre fratelli Gravina: Rosaria, Giastin e Cosimo, tre vulcani della gioia. Affetti da una malattia invalidante non si sono mai auto commiserati, né hanno lasciato che altri lo facessero. Hanno sempre cercato la "normalità" e insieme ai loro genitori non hanno mai lasciato che la malattia avesse l’ultima parola.
L’amore di Dio si respira leggendo gli aneddoti di vita quotidiana e osservando le foto che li ritraggono.
Ogni festa a casa Gravina durava più giorni ed era mèta di un vero e proprio pellegrinaggio di amici. Anche la loro morte ‒ chiamata la "nostra festa" ‒ non ha mai lasciato spazio alla disperazione, ma solo alla Resurrezione.
Leggere questo libro è come entrare idealmente nella loro casa e uscirne cambiati, proprio come succedeva a chiunque li andasse a visitare prima che tornassero dal Signore.
Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina