Una comunità, un santuario, un'immagine mariana
La pietà popolare espressa nella venerazione alla Beata Vergine del Pedancino di Cismon
L’autrice ha ricostruito le origini della devozione secolare della Vergine del Pedancino celebrata nella liturgia e nella pietà popolare di Cismon del Grappa (Vicenza), Valle del Brenta, Monte Grappa, Feltrino e Altipiano di Asiago. Si è soffermata in particolare sullo svolgimento delle feste decennali in onore della Beata Vergine, viste non solo come manifestazioni devozionali e liturgiche, ma anche come momento di aggregazione e comunione tra quanti sono presenti nel paese e quanti vivono all’estero. Grazie al ricordo di questi «fratelli» lontani l’autrice ha voluto raccogliere i segni del passato per far restare viva la memoria della devozione alla Vergine del Pedancino.
ELENA ANGELA BERALDIN (Cismon del Grappa) ha vissuto fin da bambina la devozione alla Vergine del Pedancino.
È stata insegnante elementare per più di quarant’anni nelle scuole dell’Altipiano di Asiago, alle pendici del Grappa, nella Valle del Brenta e nel Basso Vicentino.
Ha conseguito il magistero in scienze religiose presso la Pontificia Facoltà Teologica «Marianum» di Roma – Istituto superiore di scienze religiose «S. Maria di Monte Berico» di Vicenza.
Quarta di copertina
L’autrice ha ricostruito le origini della devozione secolare della Vergine del Pedancino celebrata nella liturgia e nella pietà popolare di Cismon del Grappa (Vicenza), Valle del Brenta, Monte Grappa, Feltrino e Altipiano di Asiago. Si è soffermata in particolare sullo svolgimento delle feste decennali in onore della Beata Vergine, viste non solo come manifestazioni devozionali e liturgiche, ma anche come momento di aggregazione e comunione tra quanti sono presenti nel paese e quanti vivono all’estero. Grazie al ricordo di questi «fratelli» lontani l’autrice ha voluto raccogliere i segni del passato per far restare viva la memoria della devozione alla Vergine del Pedancino.
Una comunità, un santuario, un'immagine mariana