Marta e Maria
L'eremitismo francescano
Tre religiosi a confronto sul tema della vita in solitudine.
Una rivisitazione della relazione tra Francesco e Antonio rivela come i due santi siano concordi nel proclamare che l’andare tra la gente e lo stare nel silenzio dell’eremo appartengono allo stesso desiderio, alla stessa identità, allo stesso progetto minoritico.
Francesco ed Antonio parlano lo stesso linguaggio, sebbene con accenti spirituali un po’ diversi, entrambi espressione di un eremitismo profondamente evangelico e sempre aperto al mondo.
I due grandi santi francescani ricordano a noi che l’identità del frate minore e di ogni cristiano non può che essere «contemplattiva».
JEAN LECLERCQ (1911-1993), benedettino dell’Abbazia di Saint-Maurice-et-Sain-Maur de Clervaux (Lussemburgo), storico e studioso della cultura monastica alto-medievale, si è formato all’École pratique des hautes études di Parigi, è stato membro dell’École française di Roma (EFR), della British Academy e professore presso l’Ateneo Sant’Anselmo, l’Università Gregoriana e l’Università Lateranense di Roma.
THOMAS MERTON (1915-1968), monaco trappista, in seguito alla pubblicazione della sua autobiografia, La montagna dalle sette balze, si fece conoscere al grande pubblico.
Negli anni Cinquanta e Sessanta si avvicinò alla tradizione spirituale dell’Oriente cristiano e alle grandi religioni dell’Asia, maturando la consapevolezza delle forti contraddizioni della società occidentale in generale. Da queste esperienze Merton uscì profondamente cambiato e i suoi scritti raggiunsero una profondità capace di parlare ancora oggi, a uomini e donne, con estrema verità
FABIO SCARSATO, francescano conventuale, dal settembre 2013 è direttore editoriale del «Messaggero di sant’Antonio» e delle Edizioni Messaggero Padova.
Tra le sue ultime pubblicazioni Francesco d’Assisi e Etty Hillesum (EMP 2013), Wanted. Esercizi spirituali per ladri e briganti (EMP 2016).
Quarta di copertina
Tre religiosi a confronto sul tema della vita in solitudine.
Una rivisitazione della relazione tra Francesco e Antonio rivela come i due santi siano concordi nel proclamare che l’andare tra la gente e lo stare nel silenzio dell’eremo appartengono allo stesso desiderio, alla stessa identità, allo stesso progetto minoritico.
Francesco ed Antonio parlano lo stesso linguaggio, sebbene con accenti spirituali un po’ diversi, entrambi espressione di un eremitismo profondamente evangelico e sempre aperto al mondo.
I due grandi santi francescani ricordano a noi che l’identità del frate minore e di ogni cristiano non può che essere «contemplattiva».
Marta e Maria