Piccolo trattato sulla gioia
Acconsentire alla vita
È un fatto universale, tutti abbiamo ricevuto la vita senza averla chiesta e la nostra vita non è propriamente nostra: ha avuto origine prima di noi, senza di noi. Arriva però il giorno in cui l’uomo rivendica il potere di rifiutare un’esistenza ricevuta passivamente: non è forse questa la libertà umana, dire no a ciò che è imposto senza essere richiesto?
C’è tuttavia un’altra libertà, più rischiosa ma generosa e felice: acconsentire alla vita. Il consenso all’esistenza è infatti, secondo le parole di Nietzsche, «la questione primordiale», da cui dipende la capacità di accettare il passato e di impegnarsi per il futuro. Tale questione esige dunque, in risposta, che offriamo un «sì» a misura della nostra vita: ampio come i nostri dolori, pieno come le nostre gioie.
In un tempo in cui sembrano dominare ansia e sconforto, il giovane filosofo francese esprime la serena convinzione nella possibilità di accogliere la vita a braccia aperte, rendendo il presente un dono che attende soltanto di essere davvero goduto.
MARTIN STEFFENS, nato nel 1977 e padre di tre figli, insegna filosofia a Metz ed è autore di successo in Francia. Studioso del pensiero di Simone Weil, ha curato «Simone Weil: 15 meditazioni» (Gribaudi 2011). Presso le Edizioni Messaggero ha già pubblicato «Vivere insieme la fine del mondo» (2014).
Quarta di copertina
È un fatto universale, tutti abbiamo ricevuto la vita senza averla chiesta e la nostra vita non è propriamente nostra: ha avuto origine prima di noi, senza di noi. Arriva però il giorno in cui l’uomo rivendica il potere di rifiutare un’esistenza ricevuta passivamente: non è forse questa la libertà umana, dire no a ciò che è imposto senza essere richiesto?
C’è tuttavia un’altra libertà, più rischiosa ma generosa e felice: acconsentire alla vita. Il consenso all’esistenza è infatti, secondo le parole di Nietzsche, «la questione primordiale», da cui dipende la capacità di accettare il passato e di impegnarsi per il futuro. Tale questione esige dunque, in risposta, che offriamo un «sì» a misura della nostra vita: ampio come i nostri dolori, pieno come le nostre gioie.
In un tempo in cui sembrano dominare ansia e sconforto, il giovane filosofo francese esprime la serena convinzione nella possibilità di accogliere la vita a braccia aperte, rendendo il presente un dono che attende soltanto di essere davvero goduto.
Piccolo trattato sulla gioia