Vesti di sacco, abiti di gioia
Il tesoro tessile della Basilica del Santo
Il testo è stato pensato per far conoscere i preziosi paramenti ripercorrendo a grandi linee le fasi principali della storia del tessuto, testimonianza del passato e della tradizione religiosa.
Conducendo il visitatore attraverso i luoghi del santuario si cercherà di ristabilire il legame perduto con la committenza e il contesto liturgico originario dal quale l’opera proviene; un passato che si fa racconto e stimolo per il presente.
Le vesti sacre sono testimonianza di un tempo in cui la chiesa si è servita di segni visibili per affermare il suo potere e dar lode a Dio. A rendere pregiati questi capi contribuiscono le stoffe utilizzate (damaschi, broccati, lampassi) e i ricami (con sete, filati d’oro e d’argento), che nel tempo hanno determinato anche mode e stili.
Marzia CIATO è nata a Padova, dove tutt’ora vive.
Laureata in lingue e letterature straniere moderne, lavora da più di vent’anni per il MSA come addetta all’accoglienza in Basilica.
Dal 2001 è anche guida autorizzata per la città e la provincia di Padova.
La sua grande passione per i viaggi l’ha spesso condotta a farsi anche narratrice delle sue stesse avventure presso alcune scuole della provincia.
Umberto DE LUCA è nato a Benevento, vive a Padova e ha studiato a Venezia dove si è laureato in architettura.
Lavora per il MSA da oltre 20 anni ed è responsabile del settore accoglienza della Basilica del Santo. Svolge attività didattica e cura laboratori d’arte per le scuole e laboratori di didattica museale.
Ha tenuto numerosi incontri sul tema arte, fede e catechesi.
Federica CRISCI è nata a Monselice, vive ad Abano Terme. Laureata in storia e tutela dei beni culturali a Padova, dal 2007 lavora al Messaggero di Sant’Antonio come addetta all’accoglienza e guida storico artistica del santuario.
Ha scritto articoli per riviste e blog, premiata in vari concorsi letterari per racconti brevi, recita in una compagnia di teatro amatoriale.
Quarta di copertina
Il testo è stato pensato per far conoscere i preziosi paramenti ripercorrendo a grandi linee le fasi principali della storia del tessuto, testimonianza del passato e della tradizione religiosa.
Conducendo il visitatore attraverso i luoghi del santuario si cercherà di ristabilire il legame perduto con la committenza e il contesto liturgico originario dal quale l’opera proviene; un passato che si fa racconto e stimolo per il presente.
Le vesti sacre sono testimonianza di un tempo in cui la chiesa si è servita di segni visibili per affermare il suo potere e dar lode a Dio. A rendere pregiati questi capi contribuiscono le stoffe utilizzate (damaschi, broccati, lampassi) e i ricami (con sete, filati d’oro e d’argento), che nel tempo hanno determinato anche mode e stili.
Vesti di sacco, abiti di gioia