Guarda fin dove puoi
Piccola meditazione sul discernimento
I cristiani di oggi sono chiamati a compiere un «discernimento», un esercizio a cui si affida il nostro bisogno di capire quale forma dare al cristianesimo in un’epoca che con grande evidenza appare attraversata da profonde trasformazioni. Questo richiede di mettere a fuoco i criteri utilizzati, che sono sempre quelli che la Scrittura sa fornirci, in particolare uno sguardo profetico e uno sguardo sapienziale. Altri prima di noi hanno cercato, in questo modo, di capire il mondo. Quando tutto cambia ci sono sempre due cose da fare: mettere a fuoco ciò che fa la differenza (profezia) e renderlo vivo nelle forme del presente (sapienza). Senza lasciarsi impressionare da orizzonti indecifrabili, e scambiare per una fine quello che invece può essere solo un inizio.
Giuliano ZANCHI (1967), prete di Bergamo dal 1993. Ha studiato Teologia fondamentale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale è direttore della «Rivista del Clero Italiano» e docente di teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. A Bergamo è direttore scientifico della Fondazione Adriano Bernareggi. È membro del comitato di redazione della rivista «Arte Cristiana». Si occupa di temi ai confini tra estetica e teologia. Con le Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato Qualcosa ci parla. Sussurri e grida tra una tempesta e l’altra (2021) e dirige la collana Mantenere la parola.
Quarta di copertina
I cristiani di oggi sono chiamati a compiere un «discernimento», un esercizio a cui si affida il nostro bisogno di capire quale forma dare al cristianesimo in un’epoca che con grande evidenza appare attraversata da profonde trasformazioni. Questo richiede di mettere a fuoco i criteri utilizzati, che sono sempre quelli che la Scrittura sa fornirci, in particolare uno sguardo profetico e uno sguardo sapienziale. Altri prima di noi hanno cercato, in questo modo, di capire il mondo. Quando tutto cambia ci sono sempre due cose da fare: mettere a fuoco ciò che fa la differenza (profezia) e renderlo vivo nelle forme del presente (sapienza). Senza lasciarsi impressionare da orizzonti indecifrabili, e scambiare per una fine quello che invece può essere solo un inizio.
Guarda fin dove puoi