L'operaio ha diritto alla sua mercede
Il lavoro negli scritti di Albino Luciani
Pesci rossi nell’acqua santa: così negli anni Sessanta e Settanta venivano chiamati i preti e i laici cattolici impegnati a difendere i diritti dei lavoratori. Come si sono mossi, a quei tempi, vescovi e papi che, sui pesci rossi e sull’acqua santa, dovevano sovrintendere? In particolare, che decisioni ha preso Albino Luciani – vescovo, patriarca, papa – di fronte a temi quali il lavoro, la contrattazione sindacale, il mondo operaio, il comunismo, lo sfruttamento della natura, il riequilibrio delle risorse? La sua esperienza è completamente avulsa dalla nostra realtà, da archiviare nelle categorie che riguardano unicamente la storia, o ha ancora qualcosa da dire all’uomo di oggi? A queste domande il presente volume tenta di rispondere.
Indice del libro
Copertina | pag. 1 |
Frontespizio | pag. 5 |
Colophon | pag. 6 |
Introduzione | pag. 7 |
1. Almeno sarò capace di capire i problemi di chi ha fame! | pag. 15 |
2. Certe cose il Signore non le vuole scrivere né sul bronzo né sul marmo, ma addirittura nella polvere | pag. 21 |
3. Come granellini di sabbia. Insistere su quello che unisce, lasciar perdere quello che divide | pag. 29 |
4. Ereditare il paradiso | pag. 33 |
5. C’è da aver fiducia | pag. 41 |
6. La Chiesa in cui rimanere | pag. 47 |
7. Un fiume di simpatia, di interesse, di coscienze sensibilizzate | pag. 55 |
Appendice 1. Illustrissimo Charles Dickens, siamo agli sgoccioli… | pag. 65 |
Appendice 2. Illustrissimo Guglielmo Marconi, ne vedreste delle belle! | pag. 73 |
Indice | pag. 83 |
L'operaio ha diritto alla sua mercede