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Maria Borgato

Maria Borgato

Ravensbrück, solo andata

Luigia Maria Pulcheria Borgato nacque a Saonara, un paese nelle campagne del padovano, il 7 settembre 1898. Era una donna mite. La sua grande fede le donò temerarietà e forza di carattere tali da divenire perno importantissimo per la catena di solidarietà ideata da padre Placido Cortese, membro attivo del movimento di Resistenza fondato da Ezio Franceschini e Concetto Marchesi, che operava a Padova in particolare dopo l’8 settembre 1943, rendendo possibile la salvezza di centinaia di prigionieri di guerra. Maria mise la vita di persone sconosciute prima della propria sicurezza, spinta dalla necessità di compiere quel “bene” dettato dall’amore di giustizia e fraternità senz’altro scaturito dalla lettura del Vangelo che, nella sua vicenda umana, è divenuto davvero vita incarnata. E che nell’inferno di Ravensbrück, nella baracca 17, per Maria Borgato, si è tramutato in sacrificio.
Cristina Sartori, giornalista professionista, laureata in storia dell’arte alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova e, ha collaborato con Telechiara, con il settimanale diocesano «La Difesa del Popolo», con l’emittente Bluradioveneto. Ha curato per circa dieci anni l’Ufficio stampa del «Messaggero di sant’Antonio» e della Basilica di Sant’Antonio, con cui collabora ancora ogni anno per la Solennità del 13 giugno e per il Premio nazionale della bontà dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio. Nel 2005 ha vinto il primo premio giornalistico Emilio Vesce per l’emittenza radiofonica. Nel 2018 è stata nominata “Padovana Eccellente” dall’Osservatorio dei Padovani Eccellenti, per meriti culturali. Tra le sue pubblicazioni per le Edizioni Messaggero Padova: Padre Placido Cortese. La sua vita dono del silenzio (2010); La Basilica nella città. La Veneranda Arca di S. Antonio in Padova, la storia, i restauri 2006-2011 (2011); Il Santo. Un’esperienza di comunione, Veneranda Arca di Sant’Antonio (2016).

Quarta di copertina

Luigia Maria Pulcheria Borgato nacque a Saonara, un paese nelle campagne del padovano, il 7 settembre 1898. Era una donna mite. La sua grande fede le donò temerarietà e forza di carattere tali da divenire perno importantissimo per la catena di solidarietà ideata da padre Placido Cortese, membro attivo del movimento di Resistenza fondato da Ezio Franceschini e Concetto Marchesi, che operava a Padova in particolare dopo l’8 settembre 1943, rendendo possibile la salvezza di centinaia di prigionieri di guerra. Maria mise la vita di persone sconosciute prima della propria sicurezza, spinta dalla necessità di compiere quel “bene” dettato dall’amore di giustizia e fraternità senz’altro scaturito dalla lettura del Vangelo che, nella sua vicenda umana, è divenuto davvero vita incarnata. E che nell’inferno di Ravensbrück, nella baracca 17, per Maria Borgato, si è tramutato in sacrificio.

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