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Una pietra scartata
«Ho superato il crash test!», scrive ironico don Giorgio Ronzoni da un letto d’ospedale. Soltanto venti giorni prima la sua auto è uscita di strada schiantandosi dopo un volo tremendo. Don Giorgio si è salvato ma è costretto alla paralisi quasi completa.
Gli scritti che compongono questo libro sono la comunicazione preziosa con gli amici e la sua comunità nel lungo percorso di cura. Senza mai rinunciare all’umorismo don Giorgio condivide quel che vive: la consapevolezza del grave handicap e il frantumarsi di precedenti sicurezze, la dura prova per la sua fede, la speranza di guarire e la caparbietà nel riconquistare autonomia; ma anche stupore per il grande affetto, gratitudine verso i parrocchiani, felicità di tornare a celebrare l’eucaristia.
Una gioiosa testimonianza di fede: la storia di una pietra che sembra scartata dal corso degli eventi ma che la logica di Cristo fa splendere di meraviglia ai nostri occhi.
GIORGIO RONZONI è un presbitero della diocesi di Padova. Dopo la licenza in catechetica, ha conseguito il dottorato in catechetica e pastorale giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana, e ha diretto l’Ufficio catechistico diocesano. Per EMP ha curato «Ardere, non bruciarsi» (2008). Nell’agosto 2011 un grave incidente d’auto lo ha reso tetraplegico, senza impedirgli di continuare a essere parroco a Santa Sofia in Padova, sostenuto anche dalla onlus «Associazione amici di don Giorgio Ronzoni».
Quarta di copertina
«Ho superato il crash test!», scrive ironico don Giorgio Ronzoni da un letto d’ospedale. Soltanto venti giorni prima la sua auto è uscita di strada schiantandosi dopo un volo tremendo. Don Giorgio si è salvato ma è costretto alla paralisi quasi completa.
Gli scritti che compongono questo libro sono la comunicazione preziosa con gli amici e la sua comunità nel lungo percorso di cura. Senza mai rinunciare all’umorismo don Giorgio condivide quel che vive: la consapevolezza del grave handicap e il frantumarsi di precedenti sicurezze, la dura prova per la sua fede, la speranza di guarire e la caparbietà nel riconquistare autonomia; ma anche stupore per il grande affetto, gratitudine verso i parrocchiani, felicità di tornare a celebrare l’eucaristia.
Una gioiosa testimonianza di fede: la storia di una pietra che sembra scartata dal corso degli eventi ma che la logica di Cristo fa splendere di meraviglia ai nostri occhi.
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