Panis caritatis
La carità di sant'Antonio
Piccola guida che contestualizza storicamente e spiritualmente la carità di sant’Antonio di Padova.
Tutto comincia da uno Statuto del Comune di Padova ‒ datato marzo 1231, tre mesi prima della morte del Santo ‒ in cui si annota che Antonio era intervenuto per chiedere che il Comune rivedesse le umilianti pene per i debitori insolventi che arrivavano fino al carcere:
«A richiesta del venerabile frate e ora santo Antonio confessore dell’ordine dei Frati Minori, fu stabilito e ordinato che nessuno d’ora innanzi per uno o più debiti pecuniari, contratti sia nel passato che nel presente o in futuro, sia tenuto in carcere, purché voglia cedere i suoi beni».
È la testimonianza dell’impegno caritativo in nome del Vangelo fortemente radicato nella quotidianità, che i frati francescani, di cui Antonio faceva parte, anche a Padova espressero da subito.
Quarta di copertina
Piccola guida che contestualizza storicamente e spiritualmente la carità di sant’Antonio di Padova.
Tutto comincia da uno Statuto del Comune di Padova ‒ datato marzo 1231, tre mesi prima della morte del Santo ‒ in cui si annota che Antonio era intervenuto per chiedere che il Comune rivedesse le umilianti pene per i debitori insolventi che arrivavano fino al carcere:
«A richiesta del venerabile frate e ora santo Antonio confessore dell’ordine dei Frati Minori, fu stabilito e ordinato che nessuno d’ora innanzi per uno o più debiti pecuniari, contratti sia nel passato che nel presente o in futuro, sia tenuto in carcere, purché voglia cedere i suoi beni».
È la testimonianza dell’impegno caritativo in nome del Vangelo fortemente radicato nella quotidianità, che i frati francescani, di cui Antonio faceva parte, anche a Padova espressero da subito.
Panis caritatis