Bene comune beni comuni
Un dialogo tra teologia e filosofia
Riferimento essenziale per un’etica civile, il bene comune è però spesso disatteso da interessi di parte, dalla caduta della solidarietà, dalla tendenza alla delegittimazione dell’altro.
Oggi ha trovato nell’espressione beni comuni il proprio punto di riferimento. Terminologie evidentemente simili, ma anche prospettive distinte, che rendono necessario interrogarsi su come esse possano interagire in modo costruttivo, contribuendo a ritessere una vita buona assieme.
Il volume, collocato all’interno del percorso di riflessione condotto dalla Fondazione Lanza di Padova, mette in dialogo un teologo e una filosofa proveniente dal mondo laico, accomunati da un’appassionata ricerca di un rinnovato pensiero sociale. Ne emergono intrecci inattesi tra percorsi differenti, a disegnare prospettive cariche di futuro.
PIER DAVIDE GUENZI è docente di teologia morale presso la sezione di Torino della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, presso la quale dirige il biennio di specializzazione in morale sociale. È vicepresidente dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM). Tra le sue pubblicazioni: Sesso-Genere. Oltre l'alternativa (Cittadella 2011); Inter ipsos graviores antiprobabilistas. L'opera di Paolo Rulfi (1731ca.-1811) nello specchio delle dispute teologico-morali del secolo XVIII (Glossa 2013); ha curato Carità e giustizia per il bene comune (CVS 2011).
ELENA PULCINI è professore di filosofia sociale presso l’Università di Firenze; la sua riflessione si è concentrata sul ruolo delle passioni e sull’individualismo moderno, in vista dell’elaborazione di un nuovo pensiero sociale, attento ai beni comuni. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo L'individuo senza passioni. Individualismo moderno e perdita del legame sociale (Bollati Boringhieri 2001); La cura del mondo. Paura e responsabilità nell’era globale (Bollati Boringhieri 2009); Invidia: La passione triste (Mulino 2011).
Quarta di copertina
Riferimento essenziale per un’etica civile, il bene comune è però spesso disatteso da interessi di parte, dalla caduta della solidarietà, dalla tendenza alla delegittimazione dell’altro.
Oggi ha trovato nell’espressione beni comuni il proprio punto di riferimento. Terminologie evidentemente simili, ma anche prospettive distinte, che rendono necessario interrogarsi su come esse possano interagire in modo costruttivo, contribuendo a ritessere una vita buona assieme.
Il volume, collocato all’interno del percorso di riflessione condotto dalla Fondazione Lanza di Padova, mette in dialogo un teologo e una filosofa proveniente dal mondo laico, accomunati da un’appassionata ricerca di un rinnovato pensiero sociale. Ne emergono intrecci inattesi tra percorsi differenti, a disegnare prospettive cariche di futuro.
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