Social don
Preti on line e in parrocchia
Questo libro si occupa di preti e di social network.
Tipo da social. Così l’autore ha voluto definire i confratelli attivi on line. Sia per sottolineare la loro propensione a frequentarli, sia per indicare la specificità dello stile con cui lo fanno.
Ne sono uscite dieci figure di prete social, ciascuna con le sue caratteristiche, pregi e difetti, risorse e rischi.
Le tipologie, a partire dai titoli che le designano, sono volutamente un po’ estremizzate e sono solo il tentativo di rappresentare l’intero caleidoscopio degli atteggiamenti con cui i sacerdoti vivono questo mondo.
Un obiettivo semplice e ambizioso: prendere sul serio un universo troppo spesso frequentato con superficialità e approssimazione, e saperlo relativizzare con ironia.
Michele GARINI (1980), presbitero e parroco di Cadé e Villa Garibaldi (MN), laureato in scienze storiche e in arte, è docente di storia della chiesa presso lo Studio teologico del seminario e l’Istituto superiore di scienze religiose di Mantova. Inoltre, è insegnante di religione nella scuola secondaria e si occupa di pastorale dello sport a livello diocesano.
Per le Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato Galateo per i preti e le loro comunità (2013); Ma funziona veramente? Indagine sulla messa e la sua efficacia (2015); Social don. Preti on line e in parrocchia (2019).
Quarta di copertina
Questo libro si occupa di preti e di social network.
Tipo da social. Così l’autore ha voluto definire i confratelli attivi on line. Sia per sottolineare la loro propensione a frequentarli, sia per indicare la specificità dello stile con cui lo fanno.
Ne sono uscite dieci figure di prete social, ciascuna con le sue caratteristiche, pregi e difetti, risorse e rischi.
Le tipologie, a partire dai titoli che le designano, sono volutamente un po’ estremizzate e sono solo il tentativo di rappresentare l’intero caleidoscopio degli atteggiamenti con cui i sacerdoti vivono questo mondo.
Un obiettivo semplice e ambizioso: prendere sul serio un universo troppo spesso frequentato con superficialità e approssimazione, e saperlo relativizzare con ironia.
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