Un clarinetto nel Lager
Diario di prigionia 1943-1945
Come molti soldati italiani, anche Aldo Valerio Cacco dopo l’8 settembre 1943 rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò. Venne deportato in Germania, prima nel Lager Fürstenberg am Oder poi a Mittelbau-Dora (1943-1945).
Molti soldati trovarono la morte per le terribili condizioni di prigionia, altri si inventarono mille modi per restare in vita: Aldo Valerio Cacco suonava il clarinetto. Al momento della cattura aveva solo diciannove anni e teneva sottobraccio il suo strumento musicale: fu la sua «risorsa» che gli permise di sopravvivere alla terribile esperienza dei Lager nazisti.
Queste pagine raccolgono il suo intenso e struggente diario scritto durante la prigionia, insieme a un puntuale e dettagliato commento storico sugli IMI (Internati Militari Italiani), per comprendere ciò che la storiografia italiana ha dimenticato a lungo.
ALDO VALERIO CACCO (1924-2015), soldato dell’Esercito Italiano, catturato a Verona dai tedeschi, dopo l’8 settembre fu deportato in Germania per lavorare nell’industria bellica del Terzo Reich. Nel 1985 il presidente della Repubblica Sandro Pertini gli ha conferito il diploma d’onore di «Combattente per la libertà d’Italia 1943-1945», definendolo «internato militare non collaborazionista». È stato presidente onorario dei coordinatori nazionali di «San Vito Italia». Il presidente Giorgio Napolitano lo ha insignito della Medaglia d’onore di prigioniero IMI internato in Germania e nominato Cavaliere della Repubblica.
PATRIZIO ZANELLA, laureato in filosofia a Padova e in storia a Venezia, è giornalista e docente in un istituto superiore di Venezia. Ha lavorato con il «Messaggero di Sant’Antonio», «Il Gazzettino», «La Difesa del popolo», e altri periodici, dedicandosi principalmente alla divulgazione storico-culturale. Con le Edizioni Messaggero ha pubblicato: Vinicio Dalla Vecchia. Una biografia tra fede e politica (2003); Umanità nei Lager nazisti. Testimonianze (2004), Maria Pastorello (1895-1987). Lo splendore della carità nella chiesa del Novecento (2013).
Quarta di copertina
Come molti soldati italiani, anche Aldo Valerio Cacco dopo l’8 settembre 1943 rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò. Venne deportato in Germania, prima nel Lager Fürstenberg am Oder poi a Mittelbau-Dora (1943-1945).
Molti soldati trovarono la morte per le terribili condizioni di prigionia, altri si inventarono mille modi per restare in vita: Aldo Valerio Cacco suonava il clarinetto. Al momento della cattura aveva solo diciannove anni e teneva sottobraccio il suo strumento musicale: fu la sua «risorsa» che gli permise di sopravvivere alla terribile esperienza dei Lager nazisti.
Queste pagine raccolgono il suo intenso e struggente diario scritto durante la prigionia, insieme a un puntuale e dettagliato commento storico sugli IMI (Internati Militari Italiani), per comprendere ciò che la storiografia italiana ha dimenticato a lungo.
Un clarinetto nel Lager