Maria Lazzari
Maria Lazzari (1903-1945), una donna ai più sconosciuta per non dire ignota. La sua morte in un campo di concentramento, la separazione dal marito, la dispersione dei familiari… tutto ha contribuito affinché della sua vita rimanesse ben poco. Eppure è stata inserita dal Comune di Padova nel “Giardino dei giusti” per aver nascosto ebrei nella sua abitazione quando erano in vigore le Leggi razziali.
Non era dotata di particolare coraggio. Non ha lasciato scritti edificanti per i posteri. Cresciuta all’interno di una famiglia antifascista, a un certo punto ha agito d’istinto, sentendo che comportarsi in quel modo era giusto, senza preoccuparsi delle gravi conseguenze a cui stava andando incontro.
Ora ne sappiamo qualcosa di più.
Patrizio ZANELLA. Laurea in Filosofia a Padova, in Storia a Venezia, in Scienze religiose alla Facoltà teologica del Triveneto. È docente in un istituto superiore di Venezia. Ha lavorato con il «Messaggero di sant’Antonio», «Il Gazzettino», «La Difesa del popolo» e altri periodici, dedicandosi principalmente alla divulgazione storico-culturale.
Con le Edizioni Messaggero ha pubblicato: Sta scritto. Massime di sapienza biblica (1993); Vinicio Dalla Vecchia. Una biografia tra fede e politica (2003); Umanità nei Lager nazisti. Testimonianze (2004); Maria Pastorello. Lo splendore della carità nella chiesa del Novecento (2013); Un clarinetto nel Lager. Diario di prigionia 1943-45 (2015).
Quarta di copertina
Maria Lazzari (1903-1945), una donna ai più sconosciuta per non dire ignota. La sua morte in un campo di concentramento, la separazione dal marito, la dispersione dei familiari… tutto ha contribuito affinché della sua vita rimanesse ben poco. Eppure è stata inserita dal Comune di Padova nel “Giardino dei giusti” per aver nascosto ebrei nella sua abitazione quando erano in vigore le Leggi razziali.
Non era dotata di particolare coraggio. Non ha lasciato scritti edificanti per i posteri. Cresciuta all’interno di una famiglia antifascista, a un certo punto ha agito d’istinto, sentendo che comportarsi in quel modo era giusto, senza preoccuparsi delle gravi conseguenze a cui stava andando incontro.
Ora ne sappiamo qualcosa di più.
Maria Lazzari