Albert Camus e Dietrich Bonhoeffer
Due visioni dell'uomo «senza Dio» a confronto
Un breve e agile saggio dal quale emerge la fecondità di inattese intuizioni provenienti da un confronto tra due pensatori, per più motivi, opposti.
Così come Camus, giudica peccato contro la vita il fatto di sperarne un’altra, e annuncia che è compito di ogni uomo non «sottrarsi all’implacabile grandezza di questa», per Bonhoeffer l’allestimento di tranquilli «retro-mondi», vale a dire luoghi dove la fede celebra se stessa scansando l’incontro con la storia, è non solo impoverimento della fede ma una sua deformazione che ne affretta la disintegrazione.
Un testo in cui filosofia e teologia si confrontano: i dubbi del filosofo e gli interrogativi del teologo convergono anche se la trattazione delle domande e l’elaborazione delle risposte risulta differente.
ARNAUD CORBIC, nato nel 1969, filosofo e teologo francese, specializzatosi su Albert Camus e Dietrich Bonhoeffer, e convertito al cattolicesimo a 22 anni. Ha conseguito il dottorato in filosofia presso l’Université Paris 1 (Panthéon-Sorbonne). Già professore di filosofia contemporanea alla Pontificia Università Antonianum di Roma, è attualmente professore e responsabile delle attività culturali all’Istituto Sainte-Marie d’Antony (Francia). Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Dietrich Bonhoeffer, résistant et prophète d’un christianisme non religieux, Albin Michel 2002 (traduzione italiana: Bonhoeffer. Un cristianesimo non-religioso, trad. it. Gianpietro Zatti, Edizioni Messaggero Padova, «I MiniGrandi», 2005).
Quarta di copertina
Un breve e agile saggio dal quale emerge la fecondità di inattese intuizioni provenienti da un confronto tra due pensatori, per più motivi, opposti.
Così come Camus, giudica peccato contro la vita il fatto di sperarne un’altra, e annuncia che è compito di ogni uomo non «sottrarsi all’implacabile grandezza di questa», per Bonhoeffer l’allestimento di tranquilli «retro-mondi», vale a dire luoghi dove la fede celebra se stessa scansando l’incontro con la storia, è non solo impoverimento della fede ma una sua deformazione che ne affretta la disintegrazione.
Un testo in cui filosofia e teologia si confrontano: i dubbi del filosofo e gli interrogativi del teologo convergono anche se la trattazione delle domande e l’elaborazione delle risposte risulta differente.
Albert Camus e Dietrich Bonhoeffer