Racconto delle cose meravigliose d'Oriente
La "Relatio de mirabilibus orietalium Tatarorum" è la narrazione del viaggio in Asia di Odorico da Pordenone scritta nel 1330.
È una delle prime descrizioni dell’Estremo Oriente medievale.
Ebbe un immediato successo in tutta Europa visti i numerosissimi manoscritti conservati in latino, italiano, francese, tedesco, castigliano e gallese.
Nel 2016 Annalia Marchisio ha curato la prima edizione critica del testo latino della "Relatio", basandosi sull’analisi dell’intera tradizione manoscritta e la ricostruzione della complessa storia del testo.
Quella che presentiamo è la prima traduzione in lingua italiana tratta da questa edizione critica.
Odorico da Pordenone, francescano, visse tra il 1265 circa e il 1331.
Intraprese uno dei viaggi più sorprendenti nella prima metà del Trecento: partì da Venezia per Trebisonda, attraversò l’Asia Minore e per mare raggiunse l’India, Sumatra, Giava, Indocina e Cina fino a Khanbaliq (Pechino) e tornò via terra. Dal 1318 al 1330.
Di ritorno, nel convento francescano di Padova, dettò a frate Guglielmo di Solagna la "Relatio" delle sue fortunate memorie. L’anno successivo raggiunse il convento di Udine, e lì chiuse i suoi giorni terreni con fama di santità.
Quarta di copertina
La "Relatio de mirabilibus orietalium Tatarorum" è la narrazione del viaggio in Asia di Odorico da Pordenone scritta nel 1330.
È una delle prime descrizioni dell’Estremo Oriente medievale.
Ebbe un immediato successo in tutta Europa visti i numerosissimi manoscritti conservati in latino, italiano, francese, tedesco, castigliano e gallese.
Nel 2016 Annalia Marchisio ha curato la prima edizione critica del testo latino della "Relatio", basandosi sull’analisi dell’intera tradizione manoscritta e la ricostruzione della complessa storia del testo.
Quella che presentiamo è la prima traduzione in lingua italiana tratta da questa edizione critica.
Racconto delle cose meravigliose d'Oriente