Povero sant'Antonio!
Meditazioni antoniane di David Maria Turoldo proclamate nel lontano 1965, nella Basilica del Santo, a Padova, in occasione della tradizionale Tredicina, cioè i giorni precedenti la festa del 13 giugno.
Una parola, la sua, integra e tagliente: riascoltata ora, a cinquant’anni di distanza, non ha perso forza e verità.
Pensieri sempre nuovi capaci di viaggiare nel tempo con estrema vitalità, poesia e audacia.
DAVID MARIA TUROLDO (1916-1992), friulano, sacerdote, frate dei Servi di Maria. Trascorre i primi anni del suo ministero a Milano, dove fonda, con padre Camillo De Piaz, la «Corsia dei Servi», un centro culturale aperto al rinnovamento sociale e religioso. Partecipa anche alla resistenza antifascista. Per le sue idee ritenute troppo audaci, viene esiliato a Firenze e altrove, anche fuori d’Italia.
Negli anni Sessanta ottiene di risiedere nell’Abbazia di Sant’Egidio a Fontanella di Sotto il Monte, patria di Giovanni XXIII. Continua da lassù il suo servizio di «voce profetica» per la chiesa e per il mondo, come riconosce il card. Martini, che gli consegna il premio «Lazzati» nel novembre 1991 e gli chiede scusa per le incomprensioni sofferte da parte della chiesa. Muore a Milano il 6 febbraio 1992.
Innumerevoli sono le sue opere, ricordiamo qui solo alcuni titoli: Io non ho mani (1948); Udii una voce (1952); Poesie (1971); Il sesto Angelo (1976); Lo scandalo della speranza (1978); O sensi miei (1990); Anche Dio è infelice (1991); Mie notti con Qohelet (1992).
Presso le Edizioni Messaggero Padova ha pubblicato: Il pastore innamorato (2002), Sul monte di luce (2006), Il mistero del tempo (2012).
Quarta di copertina
Meditazioni antoniane di David Maria Turoldo proclamate nel lontano 1965, nella Basilica del Santo, a Padova, in occasione della tradizionale Tredicina, cioè i giorni precedenti la festa del 13 giugno.
Una parola, la sua, integra e tagliente: riascoltata ora, a cinquant’anni di distanza, non ha perso forza e verità.
Pensieri sempre nuovi capaci di viaggiare nel tempo con estrema vitalità, poesia e audacia.
Povero sant'Antonio!