«È fuori di sé»
La cristologia "blasfema" dei racconti evangelici
Le occasioni in cui Gesù è oggetto di affermazioni offensive sono un’opportunità per udire qualcosa di autentico sul suo conto? Rivelano qualche aspetto nuovo del suo ministero?
Nei racconti evangelici oltre alle acclamazioni di fede, in cui Gesù riceve dei titoli positivi (maestro, Figlio di Davide, Cristo, Signore, Figlio di Dio), talora vengono curiosamente riportate anche alcune offese esplicite (indemoniato, bestemmiatore, mangione e beone-amico dei pubblicani e dei peccatori, fuori di sé, sobillatore, eretico, falso profeta, trasgressore della Legge, ecc.). Gli evangelisti non hanno avuto remora alcuna nel trascriverle all’interno della narrazione, facendocele sentire in tutta la loro nuda e cruda realtà. Poste sulle labbra degli avversari, queste espressioni graffianti possono contenere, in realtà, alcuni tratti assai originali e significativi di Gesù, anche se formulati, appunto, in modo del tutto negativo: cosa rivelano di Gesù?
Scopo della presente “cristologia blasfema” è precisamente quello di restituirne la funzione positiva.
Aldo MARTIN, nato nel 1969, è presbitero dal 1994. Docente stabile di esegesi neotestamentaria presso l’Istituto superiore di scienze religiose di Vicenza, di cui è stato direttore per alcuni anni; svolge ora il servizio di rettore del Seminario diocesano. Oltre ad articoli scientifici e divulgativi ha pubblicato: Lettera agli Efesini, San Paolo 2011; Fede come amicizia, Cittadella 2014; Lettere di Giovanni, Edizioni Messaggero 2015; Edificare sul fondamento, Elledici 2015; I paradossi del ministero, EDB 2016; Anima Christi, Edizioni Messaggero 2018; Anche Dio si arrabbia, Città Nuova Editrice 2020.
Quarta di copertina
Le occasioni in cui Gesù è oggetto di affermazioni offensive sono un’opportunità per udire qualcosa di autentico sul suo conto? Rivelano qualche aspetto nuovo del suo ministero?
Nei racconti evangelici oltre alle acclamazioni di fede, in cui Gesù riceve dei titoli positivi (maestro, Figlio di Davide, Cristo, Signore, Figlio di Dio), talora vengono curiosamente riportate anche alcune offese esplicite (indemoniato, bestemmiatore, mangione e beone-amico dei pubblicani e dei peccatori, fuori di sé, sobillatore, eretico, falso profeta, trasgressore della Legge, ecc.). Gli evangelisti non hanno avuto remora alcuna nel trascriverle all’interno della narrazione, facendocele sentire in tutta la loro nuda e cruda realtà. Poste sulle labbra degli avversari, queste espressioni graffianti possono contenere, in realtà, alcuni tratti assai originali e significativi di Gesù, anche se formulati, appunto, in modo del tutto negativo: cosa rivelano di Gesù?
Scopo della presente “cristologia blasfema” è precisamente quello di restituirne la funzione positiva.
«È fuori di sé»