Lettere di Giovanni
(Introduzione e commento)
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Leggere le lettere di Giovanni significa sintonizzarsi con un periodo assai fecondo e delicato in cui la comunità cristiana primitiva stava chiarendo sempre più a se stessa la propria identità grazie anche al confronto obbligato con alcune derive che potremmo definire – ante litteram – «ereticali».
Una dimensione che attraversa tutta la Prima lettera è il continuo andirivieni tra fede e prassi, fra riflessione teologica e intuizione esistenziale. Ad esempio, se «Dio è luce» (1,5), i credenti non possono camminare nelle tenebre e se «Dio è amore» (4,8.16), i cristiani debbono amarsi reciprocamente. Pure la Seconda e la Terza lettera si occupano della vita concreta della comunità.
La collocazione di questi scritti nel Corpus ioanneum è dovuta al loro rapporto molto stretto con il Quarto vangelo, del quale, la Prima lettera in particolare, sembra essere stata scritta in funzione di introduzione o di commento.
ALDO MARTIN (1969), presbitero della chiesa di Vicenza dal 1994, ha conseguito il dottorato in Sacra Scrittura al Pontifico Istituto Biblico in Roma. È educatore nel Seminario maggiore, e tiene corsi di introduzione ed esegesi neotestamentaria presso l’Istituto teologico del seminario affiliato alla Facoltà teologica del triveneto e presso l’ISSR di Vicenza. Dal 2008 è direttore dell’ITA e delle Scuole di formazione teologica della diocesi. Tra le varie pubblicazioni a carattere biblico si segnalano: Lettera agli Efesini. Introduzione, traduzione e commento (San Paolo 2011) e Fede come amicizia. Meditazioni bibliche sulla relazione con Cristo (Cittadella 2013).
Quarta di copertina
Leggere le lettere di Giovanni significa sintonizzarsi con un periodo assai fecondo e delicato in cui la comunità cristiana primitiva stava chiarendo sempre più a se stessa la propria identità grazie anche al confronto obbligato con alcune derive che potremmo definire – ante litteram – «ereticali».
Una dimensione che attraversa tutta la Prima lettera è il continuo andirivieni tra fede e prassi, fra riflessione teologica e intuizione esistenziale. Ad esempio, se «Dio è luce» (1,5), i credenti non possono camminare nelle tenebre e se «Dio è amore» (4,8.16), i cristiani debbono amarsi reciprocamente. Pure la Seconda e la Terza lettera si occupano della vita concreta della comunità.
La collocazione di questi scritti nel Corpus ioanneum è dovuta al loro rapporto molto stretto con il Quarto vangelo, del quale, la Prima lettera in particolare, sembra essere stata scritta in funzione di introduzione o di commento.
Lettere di Giovanni